mercoledì 23 giugno 2010

Accuse infondate

Elio Veltri, già condannato per diffamazione aggravata ai danni di Di Pietro, ci riprova;
questa volta accusa il Leader dell'Idv di aver utilizzato i rimborsi elettorali (che spettano a tutti i partiti al termine delle campagne elettorali) per fini personali.
Ancora una volta politica spettacolo; un condannato per diffamazione continua ad intaccare l'onorabilità del leader di un partito (Italia dei valori) che è l'unico a non avere condannati eletti nelle proprie liste.
Ma qual'è l'accusa di Veltri?
Secondo quest'ultimo, tre singole persone (Di Pietro, Mura, Mazzoleni), si sarebbero fraudolentemente impossessate dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito IDV in occasione delle elezioni per il parlamento europeo del 2004, utilizzando lo schermo di un'associazione avente la stessa denominazione del partito.
Peccato per Veltri che, come dimostrano i rendiconti (che l'Idv ha già reso pubblici) certificati dalla Corte dei conti, alcun euro di rimborso elettorale è stato incassato privatamente da chicchesia, e gli avanzi di gestione, man mano che sono maturati, sono sempre rimasti interamnete nelle mani e nella disponibilità esclusiva della Tesoreria del Partito.
In un momento delicato, in cui il governo Berlusconi continua a sfornare disegni di legge dal retrogusto piduista e fascista (es. legge sulle intercettazioni), si cerca di danneggiare chi si oppone a tutto ciò, nella speranza di far passare l'idea che in fondo "tutti i partiti sono uguali, rubano e pensano a se' stessi".
Ma quando si ha la certezza di avere la ragione dalla propria, bisogna rimettersi fiduciosi alla decisione del giudice; per dirla alla Di Pietro: "male non fare, paura non avere".

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